Italian Italiano
Cosa fare in 7 giorni in Salento

Cosa fare in 7 giorni in Salento

Se avete un tempo limitato da trascorrere e spendere in modo ottimale durante una vacanza nel Salento, magari perchè siete in Salento per l’ennesimo matrimonio della vostra amica, eccoci nuovamente a suggerirvi un itinerario ad hoc, che ci auguriamo possa facilitarvi il soggiorno, renderlo ancora più piacevole, inserendo qua e là qualche piacevole sorpresa che arricchisca la vostra esperienza.


Giorno 1: Lecce, la città del Barocco

 

 

Non possiamo che partire dalla nostra Lecce, bella, luminosa, accogliente. Un giro in città vi aprirà il cuore e vi porterà alla scoperta di bellezze architettoniche uniche, come  la Chiesa di Santacroce, il Duomo, l’anfiteatro romano, ma anche le sole vie del centro storico, così cariche di storia e così caratteristiche che non potrete non amarle.

Inutile dilungarci sui vari monumenti, anche perchè finiremmo col tediarvi e perchè preferiamo dare un mood più fresco all’itinerario, per cui vi suggeriamo un pit stop per un aperitivo in uno dei locali storici di Lecce, l’Urban Cafè (Piazzetta Vittorio Emanuele, 11/a).

Uno spritz, stuzzichini freschi e golosi, cartina alla mano per pianificare la prossima giornata e avventura. Se decidete, poi, di fermarvi per cena, potreste accomodarvi al Boccon Divino (via Libertini, 17), un elegante restaurant nel cuore di Lecce in cui deliziare il palato con specialità come i crostoni caldi, con marmellata di crudo e burrata fresca.

 

Giorno 2: si va in spiaggia!

 

 

 

Da Lecce vi consigliamo di impostare il navigatore in direzione Marina di Andrano, con tappe a Tricase Porto, Marina Serra, marina di Novaglie e Ponte Ciolo. Se quest’ultimo può essere una località un po’ più rinomata (basti pensare che è stata scelta come ambientazione per diversi film, uno tra i tanti “L’anima gemella” di Sergio Rubini), le altre località sono quasi del tutto meno inflazionate, senza per questo risultare meno belle dalle classiche mete, se vogliamo più commerciali.

Ad Andrano potrete ammirare la cosiddetta “Grotta verde”, in località “La Botte”, un gioiello raggiungibilissimo a nuoto, a pochi metri dalla discesa al mare. In questo posto i giochi di luce, che variano in base al trascorrere delle ore e per effetto della rifrazione sull’acqua, creano un effetto ottico suggestivo e coinvolgente, conferendo all’anfratto un color smeraldo intenso.

Da qui potreste muovervi in direzione Otranto, un classico che non può di certo mancare nella vostra tabella di marcia. Se avete ancora voglia, dopo una mattinata di sole e mare, di godervi il totale relax in spiaggia, vi consigliamo di dare un’occhiata alla rinomata Baia dei Turchi, una distesa di acque cristalline orlate da una spiaggia di sabbia candida e finissima, dove poter aspettare il tramonto per assistere allo spettacolo di colori unici che si spengono man mano al calar della sera.

Se, invece, avvertite un certo languorino, ma non avete voglia di sedere in un classico ristorantino, potete addentrarvi nella cittadina, costeggiare il Castello e salire i gradoni che conducono ai Bastioni della città, oltrepassando il ponticello che vi consente di guardare i vicoli dall’alto, contornati dal viola dei bouganville.



Giorno 3: le marine di Melendugno

 

 

Addentrarsi tra le calette di Torre Sant’Andrea, dopo aver conquistato un pezzo dell’unico e piccolo arenile che caratterizza la marina, è un’emozione difficile da descrivere, soprattutto se la marea è bassa e scopre una serie di anfratti che in condizioni normali e col mare agitato sarebbero ricolmi e coperti d’acqua.

Da Torre Sant’Andrea il passaggio a Roca Vecchia è veramente breve: se siete in vena di romanticismo la marina è perfetta da contemplare al tramonto, mano nella mano, dinanzi ai ruderi del castello a strapiombo sul mare, ma non potete andar via da lì se prima non fate un salto alla Grotta della Poesia, vero cuore pulsante di Roca. 

Sappiamo che cosa state pensando…nessuna pausa da dedicare al buon cibo? Ma certo! Aspettavamo solo di farvi spostare su San Foca, per abbandonarvi alla bontà, efficienza del servizio e alle sperimentazioni e commistioni di sapori portati in tavola nel ristorante “Da Romano”, considerato il miglior posto in assoluto in cui sedere a mangiare, deliziati dalla vista sul mare.

Qui potrete senza dubbio degustare sapori che attingono a una cucina ricercata, senza esagerazioni, contornati dalla cortesia del personale e dei titolari, che sono soliti sincerarsi di persona che le portate abbiano soddisfatti i clienti.


Giorno 4: esploriamo le grotte

 

Arrivati a metà settimana dovreste essere ancora pimpanti e non essere ancora entrati nella fase “non voglio tornare  a lavoro/ a casa/ in città”, per cui sfruttate l’onda dell’entusiasmo per partire in direzione sud, alla volta di Santa Cesarea e Castro marina.
Santa Cesarea è un’immersione nella storia, costeggiarla dà la sensazione di essere scaraventati in un quadro d’altri tempi, tra ville dell’Ottocento tinteggiate in modo impeccabile con colori a contrasto, che le rendono uniche anche grazie a un mix di stili, ma anche con il sole che si rifrange sul blu del mare a picco sulla costa.

 

Rinomata per il suo lungomare, costellato di palazzi e hotel con numerose camere, la cittadina è meta di turisti in diversi periodi dell’anno, per via sue acque termali con proprietà salsoiodiche e sulfuree, che sgorgano da quattro cavità naturali.

Attraversare Santa Cesarea mentre si è diretti verso Castro è sempre una bella esperienza, ma se decidete di sostare ricordatevi che le grotte e la loro esplorazione portano via del tempo e ne meritano altrettanto per essere visitate, per cui siate organizzati e risoluti nella gestione delle tappe.
Castro è un punto di costa salentina unico, con scogliere alte e ripide, tant’è che non è una meta consigliata a chi ha bambini piccoli, perchè la discesa al mare è piuttosto insidiosa. Nei pressi della Grotta Zinzulusa, però, è possibile fare il bagno con più tranquillità, così mentre si è in fila per l’ingresso alla grotta potrete approfittare, magari, per un tuffo rinfrescante per poi proseguire in un viaggio affascinante e intenso.  Una volta finita l’esplorazione della Zinzulusa, salendo a bordo di una piccola imbarcazione (in genere costa pochi euro e si trovano vicino all’ingresso della grotta stessa) si può partire alla volta della Grotta Azzurra, vicinissima alla Zinzulusa, il cui fondale è ricoperto di particolari alghe che, per via dei raggi solari che penetrano in superficie, conferiscono all’anfratto un colore unico di un turchese intenso.

Se non avete provveduto a preparare un pranzo al sacco, vi consigliamo di fare una sosta al ristorante Underground (via Vittorio Veneto, 2) per testare con mano cosa significhino cortesia, qualità e spirito d’accoglienza del personale, oltre ad assaggiare primi squisiti come le linguine con le aragoste o spaghettoni alla cernia.


Giorno 5: Leuca, De finibus terrae

 


La città bianca, il punto estremo della Puglia, le ultime propaggini delle Serre, tra Punta Rìstola e Punta Meliso, il punto in cui lo Ionio si allarga sino alle coste della Sicilia, della Calabria, della Grecia. Ci pensate che l’Africa, da qui, dista alla fine circa 800 kilometri?

Santa Maria di Leuca è una tappa obbligata, un approdo per naviganti, profughi, ma anche per i turisti stessi che si ritrovano in un vortice di luce che si riverbera sul mare, sulle coste, sulle ville, il tutto ammantato da un bianco che torna, insistente, come motivo ricorrente e come filo conduttore, riappacificando i sensi. Cuore della cittadina il Santuario, abbarbicato su uno spiazzo arioso ricavato sul promontorio, dominato dal faro che si eleva sino al cielo per quasi 50 metri. Dal piazzale è possibile seguire le larghe gradinate che conducono sino alla sottostante marina, per scoprire il porticciolo, ma anche la  lunga spiaggia.

A qualche kilometro da Leuca , precisamente nella marina di San Gregorio, c’è un posticino che merita senza dubbio una sosta, il Bar del Moro (via del Mare, 2), con affaccio panoramico sul mare che vi lascerà stupefatti e piacevolmente stupiti. Un locale molto frequentato anche da locali, che si spostano da tutto il Salento per un aperitivo, un pranzo o una cenetta proprio qui, tra stuzzichini o piatti di pesce freschissimo, da annaffiare con vino bianco bello fresco.

 Giorno 6: Gallipoli, for party people

 

 

 

Se avete voglia, bisogno impellente, o anche solo una gran curiosità di scoprire perchè mai Gallipoli, la Perla dello Ionio, venga considerata il punto di riferimento della movida salentina, basta programmare una giornata completa sul versante ionico. Da Leuca vi basterà spostarvi di qualche kilometro per arrivare in una città viva e sempre in fermento, con un centro storico caratteristico, in cui addentrarsi per far shopping o cenare in tutta tranquillità, ma cominciamo con ordine. La mattinata è da dedicare al mare, ovviamente, e Gallipoli ha una serie di spiagge che non potranno soddisfare qualsiasi tipo di aspettativa e di bisogno.

Potete scegliere una spiaggia tranquilla e bellissima in cui rilassarvi al sole, come Lido Pizzo ad esempio (più spostato verso Marina di Mancaversa), ideale per sorseggiare una bibita e fare un break con pranzo leggero e fresco, oppure potete spostarvi verso il lungomare Galilei, scegliendo il Samsara Beach, ma anche lo Zen o lo Zeus, per frizzanti happy hour in riva al mare, affollati e gremitissimi da giovani che accorrono da ogni parte d’Italia. Questi stessi lidi, la notte, si trasformano in vere e proprie discoteche, con tanto di dj resident e serate a tema, per notti che danno continuità al divertimento diurno a prezzi più che accessibili.

Se amate lo street food, il lungomare offre una vasta scelta per quanto riguarda bontà come panini, kebab, patatine, alette di pollo arrosto o costine di maiale, da acquistare presso le paninoteche ambulanti, ma anche crepes dolci o gelati artigianali. La paninoteca da Ferruccio è uno dei posti cult della città, un chioschetto che col tempo si è ingrandito sino a divenire un punto di riferimento per tutti, aperto h 24 per panini squisiti e con materie prime eccellenti.

 

Giorno 7: risaliamo la costa in attesa della partenza


L’ultimo giorno ha sempre un sapore e un retrogusto un po’ amaro, si sa. Per addolcirlo, per farvi incamerare l’ultimo bel ricordo del nostro Salento, abbiamo pensato di farvi proseguire in direzione nord partendo da Gallipoli, per toccare le ultime tappe importanti come Porto Selvaggio, per poi spostarvi su Sant’Isidoro e Porto Cesareo. Questo itinerario, ovviamente, necessita di un’intera giornata, per cui nel caso abbiate in programma una partenza nel pomeriggio, magari subito dopo pranzo, scegliete una delle tre mete e sostate lì prima di fare rientro a casa.

Porto Selvaggio è un’oasi di pace e tranquillità, una baia incontaminata in cui la natura selvaggia predomina e riempie occhi e cuore, così bella da essere tutelata con una legge dalla Regione, che ha istituito il Parco Naturale di Porto Selvaggio. Per fare un bagno rinfrescante potete raggiungere una piccola spiaggia, fatta di ciottoli e limitata da scogli bassi e facilmente accessibili. Se vi va di addentrarvi alla scoperta del territorio, potete incamminarvi lungo un groviglio di sentieri che tagliano il bosco, sino a raggiungere la Baia di Uluzzo, un giacimento paleolitico di così grande importanza da dare il nome all’importante complesso paleolitico dell’“uluzziano”.

 

Se, al contrario, preferite “abbandonarvi” su una spiaggia bianchissima, magari immergendovi per fare snorkeling e godendovi il relax dell’ultimo giorno, puntate su Sant’Isidoro, una parte della costa sempre al riparo dal vento, in una località proprio a misura di turista che non ama la calca. Per pranzo potete fare una tappa al Ristorante Blu Mare (via Marsala, 15), e gustare prelibatezze a base di pesce in una posizione unica, con affaccio diretto sul mare. Assaggiate il risotto con gli scampi e non ve ne pentirete sicuramente, ma lasciatevi anche consigliare le delizie dello chef in menù dal personale, accorto ed efficiente.
 
 
Se, come terza opzione, volete puntare alla scoperta di Porto Cesareo, mettete in preventivo un giro in barca, indispensabile per scoprire una parte del posto che non si potrebbe raggiungere altrimenti, la rinomata Isola dei Conigli. Se vi va e siete abili nuotatori potreste anche pensare di raggiungerla a nuoto, l’importante è che facciate un salto alla scoperta di un luogo la cui bellezza è difficile da rendere a parole.
Per il resto, Porto Cesareo ha tantissimo da offrire, dalle spiagge lunghissime, con arenili spaziosi e perfetti per far giocare in tutta tranquillità i propri bambini, sino alla suggestiva area portuale, a cui sono legati aneddoti ricchi di fascino, che potreste magari farvi raccontare dai pescatori o la gente del luogo.

 

Buon viaggio!


 
 
 
 
 
 

Date

22 Febbraio 2018

Tags

Salento, Itinerari, 7 giorni
Clienti1890

Clienti

Veicoli25

Veicoli

Anni di esperienza30

Anni di esperienza

Sedi4

Sedi

SEDI LECCECAR

linea

DEPOT 1 - LECCE NORD: VIA GIORGIO LA PIRA 12, 73100 LECCE - ITALY

DEPOT 2 - LECCE CENTRO: VIA C.BARBIERI 15, 73100 LECCE - ITALY

DEPOT 3 - PORTO CESAREO: Via Francesco Muci, 73010 PORTO CESAREO (LE) - ITALY

DEPOT 4 - TORRE RINALDA: Via Porto Empedocle 1, 73100 LECCE - ITALY

linea

icona rossa del telefono    Mobile +39 3896848817
Front Desk +39 08321563738
Numero Verde +39 800955628
  emailnew  info@leccecar.com